Tradizioni

ANDALUSIA DIARIO DI UN VIAGGIO

Andalusia diario di un viaggio tra storia e enogastronomia in una delle più vivaci ed emozionanti regioni della Spagna di oggi (https://www.spain.info/it/). Era da tempo che desideravo andare in questa regione spagnola. Maggio è, senza ombra di dubbio, il periodo ideale. Mi sono ritrovata in due importanti festeggiamenti andalusi: la Feria de April a Siviglia e la Fiesta de los patios a Cordova.

La feria de April si è conclusa l’11 maggio con festeggiamenti fino a tarda notte nell’area della città appositamente allestita per un’intera settimana.

La Feria de Abril è l’appuntamento più internazionale e popolare di Siviglia. Nata nel 1847 come fiera del bestiame, con il tempo il carattere allegro dell’evento si impose sulla parte commerciale, fino a diventare un appuntamento imprescindibile per i sivigliani.

Luci, musica, cibo e costumi fantasmagorici. Durante la fiesta tra le più di mille casetas (casette fieristiche) che diventano uno spazio dove stare insieme e divertirsi fino alle prime luci dell’alba. Gli uomini sono vestiti in modo elegante e le donne indossano i costumi tradizionali, non manca almeno un fiore tra i capelli delle partecipanti.

Siviglia è un gioiello dell’arte araba come emerge dall’imponente cattedrale, dalla Gironda, minareto e poi torre che supera i 100 m di altezza. Per molto tempo fu la costruzione più alta in Europa, di cui ho apprezzato il panorama dall’alto delle sue 32 rampe di scale.

Emozionante l’Alcazar e i relativi giardini che portano a sognare il fruscio delle vesti, l’odore intenso dei fiori, delle spezie e degli effluvi aromatici d’Oriente accompagnati da un sottofondo scandito dal rumore dell’acqua delle fontane. La stagione ideale per regalarci profumi di gelsomini, zagare e rose.

Merita una visita la Setas de Sevilla la recente struttura a forma di pergola realizzata in legno e cemento ,nella centrale Plaza de la Encarnacion, ideata dell’architetto tedesco Jürgen Mayer. Ha dimensioni di 150 metri di lunghezza, 70 metri di larghezza e un’altezza approssimativa di 26 metri. La sua base ospita ristoranti, mercato tradizionale, sala per spettacoli e il museo archeologico. La struttura è coronata da una terrazza e da un camminamento sinuoso che offrono una vista panoramica della città vecchia. Il momento migliore per visitarla è senz’altro al tramonto e all’accensione delle fantasmagoriche luci.

Cordoba merita una visita per ammirare la maestosa moschea-cattedrale, che sembra non avere confini. Divertente perdersi tra i vicoli della sua Medina o nel quartiere ebraico. Molto interessante lasciarsi rapire dai cortili della Fiesta de los patios. Nel 2012, l’UNESCO ha dichiarato i cortili di Cordova parte del Patrimonio Immateriale dell’Umanità. I patios risalgono a migliaia di anni fa, all’epoca romana, e si sono conservati sotto al-Andalus. Le loro origini sono tanto curiose quanto antiche. I vasi da fiori dei cortili erano originariamente utilizzati per nascondere muri, latrine o pozzi che si stavano deteriorando.

Malaga, nel cuore della Costa del Sol, è un’accogliente e vivacissima città, a cui da tempo dovevo una sosta per visitare uno dei musei che mi mancava per comprendere pienamente il geniale Picasso (https://www.museopicassomalaga.org/en)

Rilassanti i giardini e il lungomare. Sicuramente da non perdere la cattedrale, con il suo organo veramente maestoso, e l’Alcazaba, il palazzo-fortezza costruita dai sovrani musulmani. Piacevolissima la sensazione nel ritrovarmi di fronte al teatro costruito da Augusto e vedere le vasche di quel celebre garum tanto decantato nella cucina dell’Antica Roma. Debbo rivelarvi che vederle mi ha profondamente emozionata, tante volte avevo letto dell’ottimo e ricercato condimento spagnolo e finalmente, quasi per caso, mi sono imbattuta nel luogo di origine.

Per tutto il soggiorno andaluso la gastronomia mi ha gratificata ed emozionata. Dal Jamon iberico alla frittata di patate, dalla paella all’ensaladilla (insalata russa) senza rinunciare alle irresistibili e variegate tapas.

Non potevo poi lasciare il territorio spagnolo senza aver degustato: un Jerez Fino, un Manzanilla ed un Oloroso; brindare con un Cava, metodo classico da uve Parellada, Macabeo e Xarel-lo; e accompagnare dell’ottimo polpo con un minerale Albarino di Rias Baixas.