Cultura Enogastronomica

MODA E CIBO

Due mondi apparentemente distanti hanno trovato modi sorprendenti per intrecciarsi nel corso dei secoli: il cibo e la moda. Espressioni del vasto panorama della creatività umana, differenti espressioni culturali che si sono spesso influenzate reciprocamente, creando un dialogo intrigante che attraversa epoche, generazioni e continenti. 

Fin dai primordi della civiltà umana, cibo e abbigliamento hanno svolto ruoli fondamentali nella definizione dell’identità e della cultura di una società. Nell’antichità, gli abiti non solo proteggevano il corpo, ma riflettevano anche lo status sociale e il gusto estetico di chi li indossava. Allo stesso modo, il cibo non era semplicemente una necessità biologica, ma una forma di espressione culturale e sociale.

Nell’antica Roma, ad esempio, il cibo era spesso utilizzato come espressione di status sociale ed eleganza, con banchetti sontuosi e ingredienti pregiati che conferivano prestigio ai commensali. Questa stessa ricerca di prestigio e status si rifletteva anche nell’abbigliamento, con tessuti lussuosi e ornamenti elaborati indossati dalle classi privilegiate.

La moda ed il cibo sono stati mezzi di espressione per sfidare le convenzioni sociali. Nel periodo tra le due guerre mondiali, la moda e il cibo sfidarono le convenzioni per trasmettere messaggi di innovazione e ribellione. Icone come Elsa Schiaparelli (*), celebre stilista italiana, collaborò con artisti come Salvador Dalí per creare abiti surrealisti ispirati a elementi del cibo. Come il famoso lobster dress (vestito di aragosta), l’iconico abito del 1937 che ha dato il via ad un’era di “abiti alimentari“. Audaci fusioni tra cibo e moda che sfidavano le norme estetiche e invitavano gli spettatori a riconsiderare il concetto di bellezza e di arte.

La primavera del 1953 ha visto Givenchy dipingere abiti con stampe di limoni. Successivamente Ken Scott, antesignano del design applicato al food, nel 1970 creò abiti cocomero, stampe di rigatoni giganti, uova al tegamino, polli, verdure e pesci.

Non poteva mancare un libro di cucina firmato da un grande stilista come Christian Dior. Il quale nel 1972 pubblicò un libro di cucina, un inno all’amore per la gastronomia francese costituito da ricette e consigli. Dove traspare il suo gusto francese per ostriche, foie gras e Champagne, e la predilezione per cibi sempre accompagnati da salse colorate.

Nel 1987 veniva fondato il marchio Moët Hennessy Louis Vuitton (noto come LVMH), che produceva champagne, cognac e valigie. Marchio che oggi figura come la holding più famosa del pianeta. Tra i suoi beni di lusso ci sono ancora prodotti che incrociano il mondo della moda e quello della ristorazione.  

Come non pensare all’iconico logo del fast food reinterpretato da Moschino o la borsa con patatine e quella a forma di wurstel.

Tuttavia uno dei momenti più iconici che ha unito cibo e moda è il famigerato Meat Dress. Abito indossato da Lady Gaga agli MTV Music Awards del 2010 costituito da carne di manzo cruda, un unicum realizzato da Franc Fernandez, seguendo l’ispirazione dell’allora stylist Brandon Maxwell.

Questa sinergia tra cibo e moda ha continuato a evolversi nel corso degli anni, trovando espressione in sfilate di moda, campagne pubblicitarie e collaborazioni creative. Un esempio eclatante è dato dalla Maison francese Chanel, la cui sfilata autunno/inverno 2014 ha trasformato il Grand Palais di Parigi in un supermercato chic. Prese così vita una narrazione visiva che mescolava il lusso dell’alta moda con l’ordinario quotidiano del cibo.

La mostra Food & Fashion tenutasi nel 2023 al Museum at FIT di New York ha catturato questa evoluzione. Oltre ottanta capi d’abbigliamento e accessori esposti traevano ispirazione dal mondo del cibo. Borse, abiti e accessori con forme di hamburger, patatine fritte, pasta, frutta e dessert, offrendo una prospettiva audace sulla connessione tra due mondi profondamente legati.

La profonda relazione tra cibo e moda si rintraccia in Prada che nel 2014 ha acquisito la la storica Pasticceria Marchesi e più recentemente ha inaugurato il Prada Caffè presso Harrods a Londra.

Il matrimonio tra cibo e moda emerge in Gucci Osteria, una linea di ristoranti di cucina italiana contemporanea. Nata nel 2018 a Firenze e successivamente declinata nel mondo in multiple e cangianti identità da Tokyo a Seoul, a Beverly Hills.

Louis Vitton ha collaborato con ristoranti e chef di fama mondiale per creare esperienze gastronomiche uniche in alcuni dei suoi negozi. Nel 2022 ha dato vita ad una rete di ristoranti esclusivi in tutto il mondo, ognuno dei quali riflette il distintivo stile e l’eleganza del marchio. Tra i luoghi iconici legati al food del brand Versace occorre citare il recentissimo Donatella Boutique Hotel & Restaurant a Miami Beach.

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