Cultura Enogastronomica

UNA BUONA TAZZA DI TE’

Come ottenere una buona tazza di tè?

Innanzitutto teniamo presente che la qualità e il sapore dell’acqua condizionano in modo determinante la riuscita dell’infusione. L’ideale è utilizzare un’acqua con basso residuo fisso e priva di cloro, fluoro e calcare. Pertanto considerate la possibilità di filtrarla o di usare un’adeguata acqua naturale in bottiglia.

Consiglio di usare un bollitore e versare l’acqua, alla giusta temperatura, nella teiera dove avrete messo le foglioline di tè e che avrete preventivamente riscaldato. La giusta temperatura è diversa per ogni tipo di tè. Il tè sarà molto amaro nel caso in cui l’acqua sia troppo calda e invece molto fiacco, sotto estratto, se l’acqua è troppo fredda. Ovviamente occorre un tè di buona qualità rigorosamente in foglia e non in bustina*.

Il tempo di infusione è diverso per ogni tipo di tè, se troppo lungo il liquore sarà molto amaro perché le foglie
rilasceranno troppi tannini, se troppo corto mancherà di profumi e struttura proprio perché non avranno avuto
il tempo di solubilizzarsi bene.
Consiglio di mettere le foglie libere nella teiera e non usare filtri di alcun genere, in questo modo le foglie saranno a contatto con molta acqua, rendendo più facile la solubilità delle sostanze, mentre in un infusore tenderanno ad ammassarsi visto che aumenteranno moltissimo di volume.

Versare in un’altra teiera e filtrare per evitare che le foglie continuino ad infondere facendo diventare il tè amarissimo. Per la temperatura e il tempo di infusione dobbiamo considerare la tipologia di tè, poiché i valori differiscono notevolmente. Alcuni tè si prestano ad esempio ad infusioni multiple, altri vogliono temperature dell’acqua non superiori ai 75°C. Sicuramente in ogni tazza di tè c’è veramente un mondo da scoprire tra sapori, aromi, curiosità, leggende e modalità di preparazione. Pertanto è opportuno procedere seguendo istruzioni secondo la tipologia di tè scelta.

In ogni caso vi esorto a gustare il tè al naturale, come racconta lo scrittore inglese George Orwell, nel suo saggio sull’arte di preparare una tazza di tè intitolato “A nice cup of tea”**. Pubblicato per la prima volta sul London Evening Standard il 12 gennaio 1946, che riporta alcune regole fondamentali per preparare una buona tazza di tè, tra cui anche la profonda convinzione che il tè è fatto per essere amaro, proprio come la birra. Se lo addolcisci, non stai più assaporando il tè, stai solo assaporando lo zucchero; potresti preparare una bevanda molto simile sciogliendo lo zucchero in semplice acqua calda. Questa affermazione mi trova profondamente d’accordo, personalmente davanti allo zucchero, al miele o al latte da aggiungere al tè inorridisco! De gustibus non disputandum est.

Il tè non ha l’arroganza del vino, né la supponenza del caffè e neppure la leziosa innocenza del cacao.
(Okakura Kakuzō)

*Curiosità: L’invenzione del tè in bustina si deve a Thomas Sullivan, un commerciante di New York. Nel 1908 ebbe l’idea di creare gadget molto speciali, spedendo ai clienti dei campioni di tè racchiusi  in sacchetti di seta cuciti a mano. Con sua grande sorpresa, Sullivan si rese però conto che anziché svuotare il contenuto dei sacchettini per far bollire le foglie, i clienti li immergevano direttamente in acqua calda per poi berne l’infuso. In modo del tutto involontario, era stato creato un nuovo modo di bere il tè.

** Vedere https://www.orwellfoundation.com/the-orwell-foundation/orwell/essays-and-other-works/a-nice-cup-of-tea/

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