Cultura Enogastronomica

Le rose dal mito alla tavola

Le foglie fossili ritrovate in America Settentrionale, Francia, Germania, Giappone e Cecoslovacchia testimoniano l’esistenza delle rose già quattro milioni di anni fa. Agli inizi del XX secolo a Cnosso, sui resti del palazzo di Minosse, furono ritrovati affreschi e pezzi di ceramica che attestano la coltivazione delle rose fin dal II secolo a.C. Anche gli antichi giardini persiani abbondavano di rose che furono poi portate a Babilonia diventando il simbolo dell’autorità di Stato.

La mitologia greca ci narra di Chloris, dea della primavera, che ritrova una ninfa morta nel bosco, talmente colpita dall’eleganza della ragazza, decide di prendere il suo corpo e portarlo al cospetto di Afrodite e di Dionisio pregandoli di restituire alla ninfa il dono della vita. Afrodite gli dona la bellezza e Dionisio il profumo.  Bella e profumata Chloris porta la splendida ninfa ad Apollo, dio delle arti, della medicina, della musica e della profezia, il quale gli ridona la vita per l’eternità trasformandola in una rosa.

La rosa riveste un ruolo particolare nella simbologia, infatti richiama molteplici significati esoterici, popolari, letterari ed anche religiosi. La rosa personifica Maria, madre del Cristo, mentre nell’antico Egitto costituiva il fiore consacrato a Iside, dea della rinascita e personificazione della natura.  In Grecia e a Roma era il fiore sacro ad Afrodite, dea dell’eros e della rigenerazione.  La rosa è un simbolo veramente complesso, poiché racchiude in sé, più d’ogni altro fiore, significati tra loro totalmente contrastanti. È, infatti, ambivalente, potendo  contemporaneamente significare perfezione celeste e passione terrena, tempo ed eternità, vita e morte, fecondità e verginità.

Le rose, coltivate sin dai tempi antich,i sono diventate un fiore simbolo dell’amore ed hanno da sempre ispirato non solo artisti, poeti e scrittori ma anche cuochi e gourmand. Si racconta che Nerone spese ben quattro milioni di sesterzi per acquistare petali di rose che, durante una festa nella Domus Aurea, furono sparsi sulle portate e sugli ospiti. Da millenni i fiori sono impiegati in cucina e tra tutti la rosa è da sempre impiegata per profumare dolci, sciroppi e marmellate, presente sia nella gastronomia europea, sia in quella mediorientale e nordafricana.

Nella cucina turca quello di rosa è l’aroma principe dei loukum, un dolce antico fatto realizzare da un sultano  per affascinare le mogli del proprio harem, una preparazione gelatinosa realizzata con amido, zucchero e petali di rosa. I boccioli di rosa compaiono anche in una famosa miscela di spezie il Ras-el-hanout, originaria del Marocco e diffusa in tutto il Nord Africa. Oltre alle spezie il mix prevede boccioli di rosa e di lavanda e fino al 1990 anche la cantaride, un piccolo coleottero ritenuto nella cultura popolare un potente afrodisiaco.

I petali di rosa molto profumata si utilizzano anche essiccati, per una tisana (un cucchiaino di petali per bicchiere d’acqua), in Cina aggiunti al tè nero danno vita alla pregiata miscela chiamata “Rose Congou”, nota anche con il nome di tè dell’imperatore.

Da provare il risotto alle rose:

Ingredienti per 4 persone= 320 g di riso Arborio, 80 g panna fresca, tre cucchiai di olio evo, uno scalogno, 30 g di petali di rosa edibile, un bicchiere di vino bianco, un cucchiaio di polvere di rapa rossa, 50 g di Parmigiano Reggiano, un cucchiaio di acqua di rose, sale e pepe.

Preparazione: far soffriggere lo scalogno nell’olio, tostare il riso poi sfumate con il vino in cui avrete sciolto la polvere di rapa. Eliminate la parte bianca alla base dei petali di rosa. Aggiungete due terzi dei petali al risotto cinque minuti prima di terminare la cottura. Durante la cottura aggiungere del brodo vegetale o dell’acqua bollente se necessario. A fine cottura aggiungere la panna, una noce di burro, il parmigiano, l’acqua di rose e mantecare. Impiattare cospargendo di petali di rosa e servire con una macinata di pepe.

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