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CENA RINASCIMENTALE NEL CUORE DI TRASTEVERE

Articolo pubblicato dal magazine  Epulaenews il 24 aprile 2019

Lunedì 15 aprile 2019 si è tenuta in Roma, nella sala borrominiana dell’hotel VOI Donna Camilla Savelli*, una conviviale dell’Accademia Italiana della Cucina. Il tema della serata, alla presenza di numerose delegazioni romane unite nel condividere valori di convivialità e cultura, è scaturito dal libro “Alla corte di donna Isabella de’ Medici Orsini. Racconti e ricette” di Sandra Ianni che ha, appositamente, ideato il menu rinascimentale della serata, messo poi a punto dagli accademici in collaborazione con lo chef Emidio Gennaro Ferro.

Venti differenti vivande, distinte tra servizi di credenza e servizi di cucina, secondo l’ispirazione suggerita da Bartolomeo Scappi, uno tra i più noti cuochi del Rinascimento. Tra i piatti in degustazione: provatura in salsa di alici, frittelle di borragine, frittatine alle erbe aromatiche, crema fritta, zuppa di asparagi, tortino di maccheroni con sugo di pesce, maiale alle prugne in crosta di pane, scarole con uvette e pinoli, torta di mele al rosmarino e biscotti alla cannella. Tra le bevande: acque aromatizzate agli agrumi o ai petali di rosa, un profumato vino Malvasia, un’amabile Cannaiola di Marta e per concludere Hypoclas, l’elisir a base di spezie, di donna Isabella de’ Medici Orsini riportato alla luce dopo cinquecento anni attraverso le ricerche di Sandra Ianni e la professionalità di Marco Sarandrea, liquorista e erborista.  

La serata presentata da Tina Kern, con funzioni di simposiarca, e coordinata dal delegato dell’Accademia Salvatore Di Giulio, ha visto la partecipazione di Sandra Ianni anche in qualità di relatrice. Quest’ultima ha intrattenuto gli ottanta commensali presentando le figure dei duchi di Bracciano: Paolo Giordano Orsini e Isabella de’ Medici. Il momento storico è stato oggetto di contestualizzazione con la gastronomia della seconda metà del XVI secolo, attraverso il racconto dell’utilizzo dello zucchero non solo come ingrediente, presente in tutti i piatti, ma anche come farmaco ed addirittura come materia plastica per realizzare particolari sculture, denominate trionfi, che spesso nascondevano all’interno animali vivi per sorprendere e stupire i convitati. Non sono mancate notizie e curiosità in merito all’uso di profumi, alle regole igieniche, per concludere, al termine della cena, con l’invito ad annusare le fragranze dell’epoca: dall’ambra grigia al Moschus moschiferus, essenze odorose di origine animale utilizzate sia in cosmesi sia in gastronomia. Essenze che hanno consentito un emozionante viaggio nel Rinascimento tra sapori e profumi, un viaggio nel tempo con tutti i sensi.

*Una prestigiosa struttura ricettiva ricavata all’interno di un monastero progettato dal Borromini, situata a ridosso del Gianicolo e a due passi da Trastevere (www.voihotels.com)

**Associazione culturale italiana, fondata nel 1953 a Milano da Orio Vergani, Dino Buzzati, Luigi Bertett ed altri. Il 18 agosto 2003 è stata riconosciuta quale “Istituzione Culturale” della Repubblica Italiana. L’associazione ha il fine di tutelare la tradizione gastronomica italiana e di promuoverne e favorirne il miglioramento in Italia e all’estero, attraverso varie iniziative, studi e divulgazioni tra cui un centro studi, attività editoriali, degustazioni, ecc. (www.accademiaitalianadellacucina.it)

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