Cultura Enogastronomica

IL DOLCE DI LUCREZIA

Concorso nazionale di pasticceria a tema storico: “Il dolce di Lucrezia” nell’ambito della XXVI edizione del Palio dei Borgia di Nepi (VT)

L’Ente Palio da oltre venticinque anni organizza a Nepi, in provincia di Viterbo, il Palio dei Borgia facendo rivivere lo splendido borgo all’epoca rinascimentale, attraverso due protagoniste assolute: la celebre Lucrezia Borgia[1], signora di Nepi che vi soggiornò nel 1500, e l’antica rivalità, mai sopita, delle quattro contrade: San Biagio, La Rocca, Santa Maria e Santa Croce (www.paliodeiborgianepi.it).

I festeggiamenti della XXVI edizione, come annuncia la rettrice Simona Benedetti, si apriranno il 28 maggio 2022 e termineranno il 19 giugno 2022, tra le numerose manifestazioni, conferenze e mostre è prevista anche l’attribuzione del premio per il Concorso nazionale di pasticceria a tema storico. Si tratta del concorso volto alla creazione di “Il dolce di Lucrezia”, un dolce rinascimentale ispirato alla figura di Lucrezia Borgia.

L’Ente Palio da tempo coltivava l’ipotesi di un concorso gastronomico in tema, a partire dall’idea lanciata da Piero Brunetti, rettore storico dell’Ente Palio di Nepi recentemente scomparso, per celebrare la figura di una delle donne più controverse ed affascinanti del Rinascimento. Idea che si è, finalmente, tradotta nel Concorso nazionale di pasticceria a tema storico al quale hanno lavorato l’Ente Palio e la dottoressa Sandra Ianni, storica della gastronomia e saggista, al fine di individuare il dolce commemorativo del borgo nepesino che possa venir diffuso sul territorio unitamente al logo, appositamente creato, e ad una brochure volta a ricordare il soggiorno a Nepi di Lucrezia.

Il concorso è riservato ai professionisti del settore (pasticcieri, cuochi, fornai) e/o ai loro diretti collaboratori, residenti su tutto il territorio nazionale, nonché è stata istituita una sezione emergenti appositamente dedicata agli studenti degli istituti alberghieri del Lazio.

La creazione del Dolce di Lucrezia, richiede una rigorosa attinenza filologica, cioè basata sull’esame di testi, documenti e notizie storiche del periodo di riferimento, pertanto il dolce in concorso dovrà presentarsi come un dolce caratterizzato dai soli ingredienti disponibili tra la fine del XV secolo ed il primo ventennio del Cinquecento, le cui caratteristiche estetiche, creative ed organolettiche sono demandate al concorrente. Il dolce artigianale deve, inoltre, far parte di quella categoria definita gâteaux de voyage, ovvero dolci da viaggio o da credenza, in modo da poter essere confezionato e conservato nel tempo, prestandosi così a poter diventare una sorta di ricordo/souvenir della Città di Nepi.

Le procedure del concorso prevedono due fasi, la prima consta dell’invio per posta elettronica, a palionepi@gmail.com, della domanda di partecipazione al concorso (completa di notizie relative alla descrizione del dolce, degli ingredienti e delle modalità di preparazione), da presentarsi entro e non oltre il 25 aprile 2022 per venir sottoposta all’approvazione della Commissione del Concorso, istituita dall’Ente Palio. Solo se ammessi al concorso si potrà accedere alla seconda fase che richiede l’inoltro di una campionatura del dolce da sottoporre alla Commissione di Degustazione, che si esprimerà attraverso una scheda di valutazione, predisposta dall’Accademia Enogastronomica Internazionale Epulae (www.epulaenews.it). La Commissione formata da professionisti appartenenti al mondo enogastronomico e della comunicazione (giornalisti, cuochi, pasticcieri, docenti, blogger, ecc.…) ad insindacabile giudizio decreterà il miglior dolce di Lucrezia.  Al vincitore andrà un premio e il riconoscimento di esserne stato l’ideatore. Il dolce potrà essere commercializzato, su autorizzazione dell’Ente Palio, con l’apposito logo e/o brochure che riporterà il nome del vincitore del contest e notizie in merito alla figura di Lucrezia Borgia. Verrà, altresì, premiato il miglior dolce della sezione emergenti dedicata agli Istituti alberghieri del Lazio, partecipazione fortemente voluta per valorizzare la figura dei giovani pasticcieri, i professionisti di domani della cosiddetta “arte bianca”, la cui notorietà affonda proprio nel Rinascimento le proprie radici.

Il bando di partecipazione al concorso (scadenza 25 aprile 2022) scaricabile dal sito www.paliodeiborgiadinepi.it :

Oppure qui in versione sfogliabile:

REGOLAMENTO

https://flipbookpdf.net/web/site/5007195c5b8eee442cfee36c03de4fd961ef2af3202204.pdf.html

DOMANDA di partecipazione per professionisti del settore

https://flipbookpdf.net/web/site/9ec941f6855f1adc2f2188dc5c3f8c6d6adad422202204.pdf.html

DOMANDA di partecipazione per Istituti Alberghieri del Lazio :

https://flipbookpdf.net/web/site/f1939fa15896bfbd345164f59bc29a976e863f22202204.pdf.html


[1] Lucrezia Borgia (Subiaco 1480 – Ferrara 1519) nobildonna italiana di origini spagnole figlia naturale, poi legittimata, di papa Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, e di Vannozza Cattanei, fu una delle figure più controverse e affascinanti del Rinascimento.  Sposò appena tredicenne Giovanni Sforza, conte di Pesaro, da cui ottenne l’annullamento del matrimonio e pertanto, furono decise per lei nel 1498, le nozze con Alfonso d’Aragona, duca di Bisceglie e principe di Salerno. Nel 1499 Lucrezia venne nominata dal pontefice governatrice di Spoleto, Foligno, Assisi, Nocera, Sassoferrato, Visso, Gualdo, Bettona, Trevi, Bevagna, Montefalco, San Gemini ed Abbazia di Ferentillo. Dopo la morte, inaspettata e violenta, del marito Alfonso venne inviata il 31 agosto 1500 alla Rocca di Nepi, di cui era signora, per trascorrere in un luogo sicuro il periodo di lutto e dove rimase, forse, fino alla primavera dell’anno successivo. Nel 1502 Lucrezia raggiungerà a Ferrara il suo terzo marito Alfonso I d’Este, futuro duca di Ferrara, Modena e Reggio, a cui darà ben sette figli e dove acquisì fama di abile governatrice e accorta diplomatica, oltreché di attiva mecenate.  Qualità non comuni a dispetto di quanti hanno voluto infangare la sua figura dipingendola come donna di facili costumi, avvelenatrice e protagonista di leggende nere come emerge dalla descrizione del personaggio nella tragedia di Victor Hugo e nell’opera di Gaetano Donizetti.  Fortunatamente si assiste oggi ad una rilettura della figura della Borgia che ne evidenzia innegabili qualità nonché, come afferma la storica del costume, Elisabetta Gnignera, Lucrezia costituì, tra l’altro, una vera e propria icona di stile, capace di influenzare gusti e dettare mode attraverso i suoi personali vezzi nel vestire, insomma anche una influencer si direbbe oggi.

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