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VIOLETTA  tra personaggi e profumi

La violetta ha ispirato molti poeti e letterati, è presente nella medicina tradizionale, nella gastronomia (https://www.sandraianni.it/violetta-dalla-mitologia-alla-gastronomia/). Ha accompagnato personaggi celebri e fatto la storia dei profumi. Ancora oggi costituisce un fiore che ci fa sognare. La violetta ci riempie di felicità quando la scopriamo nel giardino per dirci che la primavera è alle porte.

VIOLETTE E PERSONAGGI CELEBRI

Si potrebbe dire che la storia moderna della violetta nasca con Napoleone Bonaparte. Non a caso chiamato anche Caporal violet, o rappresentato direttamente sotto forma di violette nelle stampe dell’epoca.

Anche la sensuale Josephine de Beauharnais, prima moglie di Napoleone, adorava le violette. Lei soleva portarne un mazzolino nella prorompente scollatura, fu così che la vide la prima volta Napoleone e ne rimase incantato. Allorquando Josephine, con un pizzico di malizia, si sfilò il mazzolino di viole mammole dall’incavo del seno e glielo donò. In ricordo di quell’incontro Josephine le volle ricamate sull’abito da sposa. Napoleone stesso, mentre era in partenza per l’esilio sull’isola d’Elba, promise che sarebbe tornato a Parigi “alla stagione delle viole”. Fu per questo che i Bonapartisti adottarono quel fiore come simbolo da contrapporre al giglio dei Borboni.

La violetta costituisce il fiore che fin dai primi decenni dell’Ottocento si lega al nome della città di Parma ed alla figura di Maria Luigia d’Austria. Seconda moglie di Napoleone e Granduchessa di Parma, la sovrana austriaca seppe conquistare l’amore e la fiducia dei suoi sudditi governando per un lungo periodo in pace e prosperità. Ancor prima del suo arrivo in Italia, nel 1815 scriveva dal castello di Schönbrunn alla sua dama d’onore a Parigi: “Vi prego di farmi tenere qualche pianta di Violetta di Parma con la istruzione scritta per piantarle e farle fiorire; io spero che esse germoglieranno bene, poiché io divengo una studiosa di botanica, e sarò contenta di coltivare ancora questo leggiadro piccolo fiore…”.

Maria Luigia nel 1816 non appena arrivata a Parma si occuperà personalmente della coltivazione delle violette, sia nell’Orto Botanico da lei voluto, sia nel giardino della residenza estiva di Colorno. Maria Luigia amò la viola anche come simbolo e colore: in alcune lettere una viola dipinta sostituisce la sua firma, e viola volle che fossero le divise dei suoi valletti, gli abiti dei cortigiani ed i propri mantelli. A lei si deve l’esistenza del profumo Violetta di Parma, fu proprio lei ad incoraggiare e a sostenere le ricerche dei frati del Convento dell’Annunciata. I primi flaconi di Violetta di Parma, prodotti grazie all’abilità alchemica dei frati erano unicamente destinati all’uso personale della duchessa.

REGINE E ARTISTE

La violetta fu molto amata anche da Vittoria, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e Imperatrice d’India, che ordinò la coltivazione di ben tremila vasi nelle serre del Castello di Windsor. Allora era molto alla moda non solo profumarsi di viole ma anche portare un mazzetto di viole fresche all’occhiello. La pianta divenne un cult per l’allora ambiziosa industria dei profumi.

Anche la grande attrice Eleonora Duse amava da impazzire il colore delle viole, lo indossava addirittura anche in scena, con buona pace dei colleghi superstiziosi. Prediligeva più di tutti proprio quel fiore e pretendeva mazzi di viole nelle stanze degli alberghi durante le sue tournée. Le portava racchiuse in mazzolini appuntati sugli abiti, gettava petali di violette sul palcoscenico prima degli spettacoli. Ovvio che l’essenza principale del suo profumo fosse la violetta, nella varietà “Victoria”, ispirata alla Regina Vittoria, e che lei stessa si faceva arrivare dai magazzini Harrod’s di Londra.

Alla violetta è legato anche uno struggente episodio relativo ad un’altra celebre coppia: Giuseppe Verdi e il soprano Giuseppina Strepponi, sua compagna per lunghi decenni. Giuseppina, colpita da polmonite e ormai anziana, giaceva in agonia. Verdi, all’età di 84 anni, attonito per il dolore, uscì nel giardino e colse una violetta per la sua amata Giuseppina. Gliela porse sussurrandole: Senti che profumo?”  Lei, seppur debolissima, inspirò la fragranza, mormorò: Grazie!e spirò tra le sue braccia.

VIOLETTE E PROFUMI

Da secoli la violetta è utilizzata in profumeria, il suo utilizzo nella produzione di profumi fu massiccio, non solo in Francia ma anche in Inghilterra e in Italia.  Le sostanze odorose liberate dai fiori, secondo studi recenti, hanno effetti calmanti sul sistema nervoso centrale e smuovono ricordi, donando serenità. La molecola jonìna presente nel profumo agisce sul nostro olfatto e ne paralizza per quasi un minuto le funzioni: questo spiega l’apparente perdita di intensità di profumo quando si annusano ripetutamente le viole. (https://www.accademiadelprofumo.it/materie-prime/violetta/).

Il profumo di violetta, conosciuto sin dall’antichità in tutto il bacino del Mediterraneo, fu solo agli inizi dell’Ottocento che raggiunse la notorietà e cominciò ad essere intensamente apprezzato.  Fu Ludovico Borsari, al quale i frati rivelarono la ricetta dell’essenza di violetta composta per la duchessa Maria Teresa, che nel 1870 dette al delizioso profumo una notorietà internazionale. Nel suo negozio di barbiere esponeva e vendeva i profumi da lui creati. Presentava le sue creazioni in eleganti flaconi delle Vetrerie Bormioli, in stile Liberty, con etichette di gusto floreale e grafica d’avanguardia a colori (*).

I costituenti profumati della violetta si trovano sia nelle foglie sia nei petali. L’olio essenziale ricavato dalle foglie ha un aroma deciso, mentre quello dei fiori risulta floreale ricco e dolce. Intorno al 1893, con la prima produzione sintetica del componente principale: lo ionone. Il culto di questa pianta aromatica ebbe improvvisamente fine, sostituito dall’essenza sintetica più a buon mercato e facile da reperire.

PROFUMI DI IERI

Il delicato profumo di violetta (vedere www.accademiadelprofumo.it e www.fragrantica.com) è stato oggetto delle principali interpretazioni nelle fragranze femminili all’inizio del XX secolo dalle grandi case profumiere. In particolar modo da Caron con Violette Précieuse, Fleurs de Rocaille e Pharnesiana.

L’impiego della violetta non è da ritenere riservato esclusivamente all’universo femminile, se ne trovano esempi in celebri profumi destinati agli uomini come Equipage di Hermés, del 1970, sino a culminare nel 1988 con Fahrenheit di Dior.

Violetta di Penhaligon’s è una fragranza floreale per le donne lanciata sul mercato nel 1976. Nel 1983 Yves Saint Laurent fece uscire sul mercato Paris, un profumo che personalmente ho amato, e che risulta costruito attorno a un accordo rosa-violetta. Seguirono nel 1999 J’Adore di Dior e dal 2006 in poi, molte altre fragranze tra cui: Guerlain con Insolence, Armani con Code Elixir de ParfumZen di Shiseido, Moschino con Funny e Cascade di Chopard.

Non mancano attualmente profumi che riprendono ispirazione dalla violetta come la giocosa, morbida e avvolgente La Violette di Goutal Paris. Fragranza femminile del 2001 che valorizza la violetta, simulando una passeggiata attraverso un giardino fiorito dove il fiore si fonde a foglie di violetta, lampone e rosa turca.

La fragranza Flower Fusion di The Merchant of Venice è un tripudio di lusso e femminilità, ispirato ai viaggi dei mercanti veneziani, che riportavano alla Serenissima bouquet fioriti per creare essenza sofisticate a base di violette di Provenza, rose di Damasco e gelsomino indiano. Accordo Viola di L’Erbolario è una ricca miscela di assoluta di foglie di violetta combinata con assoluta di gelsomino e fiori di eliotropio.  Violette Fumèe è la fragranza unisex creata da Mona di Orio un amber fougere per donna e uomo. 

PROFUMI DI OGGI

Irresistibile il profumo creato nel 2016 da Ilde Soliani, naso, creativa artista e performer che sa tessere connubi alchemici tra profumi e cucina, non poteva che essere Sweet Parmesan Violet. Violetta di Parma dolce, ispirata alla predilezione della sua città natale, al mangiare petali della violetta autoctona con una spolverata di zucchero. Un profumo firmato da una grande creatrice di essenze gourmand che costituisce un’esperienza sensoriale imperdibile.

Violette, eau de parfum, di Molinard è una fragranza floreale per uomo e donna, lanciata nel 2016. Le cui note di testa sono violetta, ribes nero, bergamotto e limone.

Gucci in The Virgin Violet, nel 2019 lancia una fragranza destinata al pubblico maschile e femminile, in cui evidenzia l’estratto di violetta, che sovrasta una delicata composizione di muschio e di iris e riconduce ad una morbida fragranza cipriata con note di vaniglia.

Sempre del 2019 Violet Shot è la fragranza unisex elegante e legnosa di Olfactive Studio che racconta la viola in tutte le sue sfaccettature. Il profumo dell’erba fresca, infatti, incontra mandarino e rosa per poi fondersi con note sensuali di cuoio e di patchouli.

Lasciamoci incantare da un fiore che ha affascinato e conquistato grandi personalità del passato, nelle versioni classiche o in quelle che rivelano nuove sfumature o inedite combinazioni.

(*) Da non perdere il Museo Italiano della Profumeria, inaugurato nel 1990 a Parma all’interno della Palazzina Borsari, edificata negli anni Trenta e utilizzata per ospitare la sede della fabbrica Borsari. Il Museo ripercorre la storia dell’industria, fondata nel 1870, ma allo stesso tempo rappresenta un interessante capitolo della storia del costume, della grafica e della pubblicità, fino alla prima metà del Novecento.


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