Cultura Enogastronomica

FAME DI FIORI – Nutrirsi di bellezza

Voglio condividere con voi la gioia per l’uscita del mio nuovo libro. L’argomento verte sull’utilizzo dei fiori in cucina, il  titolo: FAME DI FIORI. Nutrirsi di bellezza
“Il pane nutre il corpo, certo, ma i fiori nutrono anche l’anima”  è questo il messaggio del libro che affronta ottanta fiori commestibili, tra spontanei e coltivati, raccontando le origini della pianta, l’etimologia, i miti, le leggende e le curiosità oltre agli usi gastronomici. Sono ricomprese oltre ottanta ricette, con indicazione degli ingredienti per quattro persone e le modalità di preparazione. Vi lascio qualche anticipazione.

Ecco l’abstract:
Un libro dedicato a chi ama conoscere e raccogliere i fiori selvatici, a chi non è mai stanco di sperimentare in cucina e desidera provare sapori sempre nuovi, a chi vuole scoprire che gustare i doni e la bellezza offerti dalla natura possa costituire nutrimento per il corpo e l’anima.     
Questo è un libro per tutti, nato dalla mia passione per l’etnobotanica, dall’amore per la ricerca e da uno studio attento, basato sul profondo convincimento che coltivare le proprie passioni richiede dedizione e cure costanti ma è il solo modo per scoprirne fino in fondo la ricchezza che esse promettono. In questo caso, chi si avvicina alla bellezza, ai profumi, ai sapori dei fiori ne riceve una generosa ricompensa, poiché un fiore non solo fa bene ai nostri sensi ma, come scoprirete in queste pagine, nutre la nostra anima.       
Il libro, che avvicina alla conoscenza e al rispetto per la natura, è corredato da immagini e presenta ottanta fiori commestibili, coltivati o spontanei, accompagnati da un racconto sull’etimologia e sull’origine della pianta, sulle leggende, sulle curiosità e sull’utilizzo che se ne può fare in cucina con le relative ricette

Potete acquistare il libro su YOUCANPRINT al seguente link: https://www.youcanprint.it/fame-di-fiori-nutrirsi-di-bellezza/b/d2c1a916-b496-5c99-a07f-d60e18a5e2df Dai prossimi giorni lo troverete anche su tutte le principali librerie on line.

Ecco a voi una pagina in anteprima e buona lettura!

Margherita dei prati (Bellis perennis)

Nota come pratolina è una pianta perenne, spontanea nei terreni incolti e diffusa sia in pianura che in montagna. La sua fioritura si protrae tutto l’anno anche se si manifesta in modo esplosivo a primavera.    Il suo areale di diffusione è vastissimo: Europa, Asia occidentale e Nord America dove si è ben naturalizzata. E’ una pianta rustica, molto adattabile, resistente a temperature molto basse. Si difende dal maltempo reclinando il capolino e richiudendolo per poi rialzarsi e riaprirlo in direzione del sole, quando le condizioni meteorologiche volgono al bello. I petali bianchi, possono assumere, specialmente all’estremità sfumature dai colori diversi.  Già nel Medioevo venivano attribuite alla margheritina proprietà abortive del tutto inesistenti che solo nel XVIII secolo si è riusciti a dimostrare infondate. Oggi viene impiegata anche dalla medicina omeopatica, ma un bell’infuso di capolini freschi, come la tradizione suggerisce, resta un’ottima bevanda consigliata soprattutto per i bambini.    Il nome scientifico Bellis, deriva dal latino bellus, che significa grazioso, da cui il fatto che rappresenti in qualche modo la delicatezza e non solamente l’arrivo della bella stagione.   Nel Medioevo era usata per la preparazione di filtri d’amore o per verificare il destino di una coppia di amanti ed è proprio da questa pratica che deriva il famosissimo m’ama, non m’ama che gran parte dei bambini hanno pronunciato strappandone i petali.  Per i popoli scandinavi è da sempre considerato un fiore sacro ad Ostara, la Vesta dei Romani, dea della vita e della primavera, che rappresenta l’inizio di un nuovo ciclo vitale dopo il blocco posto dal rigido inverno. In Francia, alla corte di Margherita d’Angiò, la margherita fu proposta come simbolo reale e da quel momento affiancò il giglio. In cucina i boccioli dei fiori freschi di pratolina si possono usare mettendoli sott’olio o sott’aceto, come i capperi. Della pianta si mangiano sia i fiori, dal sapore mielato ed amaro, sia le foglie della tenera rosetta basale. Ottima in insalata la margheritina aggiunge anche una piacevole e insolita nota di colore. I fiori devono essere raccolti necessariamente durante il giorno, mentre sono aperti, e vanno consumati entro le ventiquattrore, meglio comunque il prima possibile.

Zuppa di margherite

Ingredienti: 100g di capolini di margheritine dei prati, un porro, una grossa patata, ½ litro di brodo di verdura, 4 fette di pane casereccio, 3 cucchiai di olio evo, sale e pepe.Preparazione: mondare le margherite mettendo da parte i soli petali, lasciandone da parte alcune intere per decorare. Far bollire nel brodo le patate, precedentemente sbucciate e tagliate a cubetti. In una pentola a parte far saltare il porro finemente tritato, aggiungere le patate lessate e schiacciate, coprire il tutto con il brodo e condire a piacere con sale, pepe e altro olio a crudo. A cottura quasi ultimata aggiungere i petali di margherita e spegnere il fuoco. Versare in piatti fondi e decorare con una margheritina intera e un pizzico di petali. Aggiungere alla zuppa una fetta di pane casereccio tostato.

Ricette che vanno dagli antipasti ai risotti, dalle zuppe agli arrosti, dalle torte ai gelati. Ricette adatte anche ai meno esperti, piatti semplici e di sicuro effetto. 80 fiori, tra coltivati e selvatici, dal tulipano alla magnolia, dal garofano ai fiori d’arancio, dal geraneo al topinambur, dalla petunia alla piantaggine.

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