Il girasole è una pianta annuale, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, che può arrivare ai tre metri di altezza, il cui nome scientifico è Helianthus annuus. Il suo nome deriva da due parole greche: helios (sole) e anthos (fiore) e ben rappresenta la caratteristica di questa pianta, cioè quella di girare sempre il capolino verso il sole. Anticamente era chiamato Eliotropio, in effetti il girasole è il fiore più rappresentativo dell’eliotropismo, ossia la tendenza di quasi tutte piante a volgersi verso oriente, quando sorge il sole, e a seguirlo nel suo corso.
Altra caratteristica del girasole è quella di essere un insieme di fiori. Infatti, quello che vediamo di un color giallo acceso non è un solo fiore, bensì un insieme di fiori, disposti secondo un preciso schema a spirale, trentaquattro in un senso e cinquantacinque nell’altro, che raggiungono anche i quaranta centimetri di diametro. La parte centrale del girasole è formata da un numero massimo di circa ottomila piccoli fiori ermafroditi e fertili. È qui che si formano i numerosi frutti che costituiscono il tesoro della pianta. Si tratta di acheni, un frutto secco di colore da nero a grigio scuro, che contengono il seme, composto per il 45-50% da olio.
La pianta, originaria del continente americano, venne introdotta in Europa dopo il 1500, inizialmente a puro scopo ornamentale. Il girasole era molto amato da Luigi XIV, non è un caso che venisse chiamato Re Sole, e da Oscar Wilde che lo volle come simbolo del movimento estetico da lui stesso fondato. E’ stato magnificato dal pittore Vincent Van Gogh e dai poeti Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo.
Dal punto di vista nutrizionale i semi del girasole sono ricchi di proprietà nutrizionali e trovano diverse possibilità di impiego in cucina.
Sono alimenti energetici e nutrienti, ricchi di proprietà benefiche. Al pari di semi di zucca, di lino e di canapa, costituiscono alimenti da utilizzare come integratori naturali. I nutrizionisti affermano che i semi di girasole contengono acido folico e acido linoleico; fonte di antiossidanti, di vitamine, quali quelle del gruppo B ed E, nonché ricchi di minerali come ferro, zinco, magnesio e fosforo. L’olio di girasole, che si ricava dai suoi semi, è molto usato in cucina ma a causa del suo basso punto di fumo, intorno ai 130°, non è consigliato per le fritture ma più indicato l’uso a freddo.
Il girasole è presente anche nella letteratura romana, dove il poeta latino Ovidio, nel IV libro delle Metamorfosi, narra una storia che voglio qui riassumervi. Venere per vendicarsi di Apollo, dio del sole, che aveva rivelato il suo amore clandestino con Marte, lo fece innamorare perdutamente di una mortale: Leucotoe figlia bellissima del re Orcamo e di Eurinome.
Apollo, per riuscire ad avere la giovinetta si trasformò nella madre di lei e, entrato nella stanza dove stava tessendo con le ancelle, riuscì a rimanere solo con la fanciulla ed in preda ad un incontenibile passione, palesandosi poi nel suo divino splendore, indusse Leucotoe a subire violenza senza protestare. La ninfa Clizia, anch’essa perdutamente innamorata di Apollo, accecata dalla gelosia rivelò al padre di Leucotoe la relazione della figliola con Apollo. Orcamo preso dall’ira, seppellì viva la propria figlia, nonostante ella proclamasse la subìta violenza. Apollo, dopo invani tentativi di riportarla in vita, la ricoprì di aromi e profumi facendo nascere la pianta dell’incenso sul luogo della sua sepoltura. L’evento provocò ad Apollo un dolore immenso che lo indusse a rinunciare per sempre alla dolce compagnia di tutte le altre ninfe. Clizia, nonostante le subdole azioni messe in campo per riconquistarlo, avendo perso ciò che più desiderava, deperì lentamente e si lasciò morire seguendo con lo sguardo i movimenti del suo amato Apollo alla guida del carro del sole. Clizia morente si trasformò in un bellissimo fiore che “segue” il sole, il girasole appunto.
Nonostante questo racconto segnato dal dolore e da un amore sfortunato, il girasole costituisce simbolo di amore, lealtà e ammirazione. A fronte dell’eliotropismo il girasole è correlato al sole e alla luce, elementi che in tutte le culture indicano vita, gioia, letizia. In Cina il girasole è inoltre simbolo di longevità e fortuna. Allo stesso modo nel linguaggio dei fiori il è segno di felicità e dedizione.
IL GIRASOLE IN CUCINA – Farfalle ai semi di girasole
Ingredienti: 320 g di farfalle all’uovo, 120 g di rucola, 80 g di semi di girasole, un pompelmo rosa, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
Preparazione: cuocere la pasta e nel frattempo tostare in padella senza grassi metà dei semi di girasole. Lavare e asciugare la rucola, metterla in una terrina con il succo di pompelmo, i semi di girasole rimasti, sale, pepe e aggiungere olio evo a sufficienza per poter tritare tutto con il mixer e ottenere una sorta di pesto abbastanza denso. Scolare la pasta, tenendo da parte un po’ d’acqua di cottura, mettere sul fuoco in una padella e versare il pesto sulle farfalle insieme a quanto basta dell’acqua di cottura. Mantecare e servire con un po’ di pepe macinato al momento. Impiattare decorando con un pezzetto di pompelmo, due semi di girasole e una foglia di rucola.
DEDICHE AL GIRASOLE
Io vengo da un posto dove l’erba è travolta dalla meraviglia, dove i girasoli crescono fino alla luna e il mare scrive lettere d’amore al cielo. E tu da dove vieni? (Fabrizio Caramagna)
Guarda i girasoli: s’inchinano al sole, ma se vedi uno che è inchinato un po’ troppo significa che è morto. Tu stai servendo, però non sei un servo. Servire è l’arte suprema. Dio è il primo servitore; Lui serve gli uomini, ma non è servo degli uomini. (Dal film “La vita è bella”)
Per approfondire:
Mitologia: Ovidio, Metamorfosi, Einaudi, Torino, 1979
Coltivazione: https://www.giardinaggio.net/giardino/piante-annuali/girasole.asp
Proprietà: https://www.lerboristeria.com/erbario/girasole.php; https://www.macrolibrarsi.it/speciali/i-semi-di-girasole-a-cosa-fanno-bene.php