Il giardino delle Amadriadi

STELLA DI NATALE: da Montezuma alle star di Hollywood.

In un gelido mattino di gennaio nel giardino interno di un albergo del centro di Lisbona mi colpirono per la loro spavalderia e bellezza degli alberi di Stelle di Natale. Non avevo mai riflettuto prima, che quelle bellissime piante, che durante le feste invadono le nostre case e costituiscono addobbi natalizi, fossero  in grado di vivere in piena terra e soprattutto di diventare, addirittura, così imponenti. In realtà solo per me si trattava di qualcosa di inaspettato. La Stella di Natale proviene dal Messico, dagli altopiani dell’America centrale, dove raggiunge un’altezza di oltre cinque metri. Era la pianta che gli antichi Aztechi chiamavano Cuetlaxochitl, che significa “fiore stella”. La utilizzavano come pianta decorativa per abbellire i loro templi e la adoravano come simbolo di vita nuova, in onore dei guerrieri caduti in battaglia. Ma soprattutto l’apprezzavano per le sue proprietà. Dalle brattee si estraeva il pigmento rosso usato per tessuti e cosmetici; mentre dalla linfa lattiginosa si ricavava un preparato antipiretico. Si dice che fosse la pianta preferita dall’ultimo re azteco Montezuma, il quale credeva che il colore rosso delle foglie provenisse dal sangue di una dea azteca, che morì di dolore per un amore non corrisposto.

Un’altra leggenda sulla Stella di Natale, che risale al XVII secolo, e lega la pianta alla tradizione cristiana del Natale. Pepita, una povera ragazza messicana, che non aveva soldi per comprare un regalo a Gesù bambino decise di comporre un mazzolino di ramoscelli ed erbacce, consapevole che Dio avrebbe accettato anche un dono così umile, se preparato con tanto amore. Durante la messa di Natale il mazzolino incominciò germogliare e sbocciarono fiori di un rosso e verde accesissimi. Ecco che da allora la Stella di Natale assunse il nome simbolico di Flores de Noche Buena e divenne il fiore natalizio ufficiale.

La pianta arrivò in Europa soltanto nel 1804 e nel 1833le venne assegnato, dal botanico tedesco Carl Ludwig Wilenow, il nome botanico di Euphorbia pulcherrima, cioè la più bella delle Euphorbiaceae.  Nel 1828 la pianta fu introdotta negli Stati Uniti ad opera, di Joel Roberts Poinsett, botanico, medico e ambasciatore americano in Messico, dove, in suo onore, nel 1837 la pianta ricevette il nome di Poinsettia pulcherrima. Dal 12 dicembre 1852, giorno della morte dell’ambasciatore Poinsett, negli USA ogni anno si celebra il Poinsettia Day: la giornata della Stella di Natale

La fortuna della stella di Natale, come fiore reciso è opera di un lungo percorso che ha come luogo d’elezione Hollywood, come si addice ad una star. Quartiere di Los Angeles dove l’emigrante tedesco Paul Ecke,  all’inizio del ‘900, cominciò a commercializzarla. Affascinato dalla bellezza delle stelle di natale, che crescevano spontaneamente vicino alla sua azienda agricola in California, Ecke decise di cimentarsi nella loro coltivazione. Inizialmente riscosse successo nel venderne i rami recisi, che mise sul mercato come fiore per il Natale. Successivamente suo figlio Paul Jr riuscì a piazzarle, durante le festività natalizie, ai migliori negozi di Sunset e Hollywood Boulevard di Los Angeles.  Tale azione ne decretò il successo, rappresentò il trampolino di lancio per la carriera della stella di Natale, negli stessi luoghi dove le star mondiali del cinema venivano rese celebri e immortali.

Negli anni che seguirono, la Stella di Natale, conquistò tutti ed ancora oggi la sua popolarità è immutata. Nel 1991 fu l’anno in cui uno studente di botanica pubblicò un articolo che descriveva un metodo per far ramificare le stelle di Natale, fino a quel momento tecnica segreta e monopolio esclusivo della famiglia Ecke. Questo consentì ai coltivatori europei di creare serre offshore e di ridurre drasticamente i prezzi ma Ecke, che ha contribuito a rendere le stelle di Natale la pianta da fiore in vaso più venduta negli Stati Uniti e nel mondo, mantiene il suo vantaggio competitivo sviluppando nuove stelle di Natale. Si contano attualmente ben centocinquanta varietà diverse, oltre alle nuove tipologie che vengono aggiunte ogni anno.

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