Cultura Enogastronomica

Il pranzo di Natale

Come ogni anno vi state lambiccando il cervello per trovare un nuovo ed originale menu per il pranzo di Natale? O appartenete a quella categoria di persone che ama la tradizione e che ogni anno ripete lo stesso menù della nonna?

In ogni caso voglio proporvi un’idea, sicuramente molto datata ma al tempo stesso innovativa.

Cosa ne dite del menu previsto da Bartolomeo Scappi? Personaggio che si potrebbe definire il Michelangelo della cucina. Cuoco presso la corte pontificia ed autore del più grande trattato di cucina del Cinquecento: Opera (Venezia 1570). Fu un grande conoscitore della cucina regionale italiana, rivoluzionò la gastronomia del suo tempo attraverso la diffusione di una cultura degli ingredienti, nuovi metodi di preparazione delle pietanze, l’introduzione di ricette regionali ed internazionali ed il racconto dei prodotti arrivati dal Nuovo Mondo, come il gallo indio cioè il tacchino. Il poderoso trattato di Scappi è un testo fondamentale non solo perché contiene oltre mille ricette ma anche per aver creato una tassonomia della cucina, introducendo nuovi termini come ad esempio: infarinare, impanare e sigillare.  Opera inoltre riporta ben 27 illustrazioni che raffigurano gli ambienti di cucina, nonché una vasta gamma di pentole, padelle, coltelli e altri utensili.

Vi invito a leggere il menu previsto per un 25 dicembre del XVI secolo e chissà se vi verrà qualche idea interessante?

Vi preciso che la distribuzione delle pietanze non seguiva la distinzione tra antipasto, primi, secondi e dolci alla quale siamo abituati ma era fondata tra servizi di cucina, piatti che arrivavano caldi dalla cucina, e quelli di credenza che prevedevano dolcetti, frutta, torte rustiche e gelatine. Troverete molte indicazioni di torte ma badate bene non si tratta di dolci ma di torte salate e pasticci di diverse fogge e dai diversi ripieni. Le pietanze prevedono la massiccia presenza di zucchero (zuccaro) e non mancano le spezie.

Pranzo alli XXV di dicembre con tre servitij di credenza, et tre di cucina, servito à otto piatti, con otto Scalchi, & otto Trincianti (1)


(1) Scalco sta per maestro di cerimonia, direttore di sala e Trinciante per la professionalità addetta al taglio acrobatico della carne davanti ai commensali.

NOTE:

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